SLA: un nuovo studio clinico apre prospettive con l’interleuchina-2 a basso dosaggio

di Mario Sabatelli, Direttore Clinico del Centro NeMO Roma “Armida Barelli” e Presidente della Commissione Medico Scientifica di AISLA

Un recente studio internazionale, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet Neurology, apre a nuove prospettive terapeutiche nella Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Parliamo del trial MIROCALS, uno studio clinico randomizzato condotto in Francia e nel Regno Unito, che ha valutato l’efficacia dell’interleuchina-2 a basso dosaggio (IL2LD) come trattamento aggiuntivo per rallentare la progressione della SLA.

📌 Uno studio “randomizzato” significa che i partecipanti sono stati assegnati in modo casuale al farmaco attivo o al placebo, così da evitare influenze o distorsioni nei risultati. È il metodo più rigoroso per valutare l’efficacia di una terapia.

Il razionale: l’infiammazione non è la causa, ma complica le cose

Sappiamo che la SLA è una malattia neurodegenerativa complessa e ancora priva di una cura risolutiva. Negli ultimi anni, la ricerca ha acceso i riflettori anche sul ruolo del sistema immunitario nei meccanismi della malattia. Sebbene l’infiammazione non sia considerata la causa primaria, ci sono numerose evidenze che dimostrano come alcune risposte immunitarie possano influenzare il decorso della SLA: a seconda delle componenti coinvolte. Infatti, i processi immunitari possono contribuire sia ad accelerare che a rallentare la degenerazione dei motoneuroni – le cellule nervose responsabili della trasmissione dei comandi dal cervello ai muscoli, fondamentali per muoverci, parlare e respirare.

In questo contesto, un ruolo di particolare interesse è svolto da un tipo specifico di cellule immunitarie: i linfociti T regolatori (Treg). Queste cellule, il cui compito è mantenere sotto controllo l’attivazione del sistema immunitario, sembrano avere un effetto protettivo sui motoneuroni, contribuendo a contenere l’infiammazione.

L’interleuchina-2 (IL-2) è una molecola naturalmente prodotta dall’organismo, capace di stimolare proprio le cellule Treg. Lo studio MIROCALS ha esplorato l’ipotesi che somministrare IL-2 a basso dosaggio (IL2LD), in aggiunta alla terapia standard con riluzolo, potesse avere un effetto benefico nel rallentare la progressione della SLA.

I risultati: piccoli segnali, grandi speranze

Lo studio ha coinvolto 220 persone con SLA, suddivise in due gruppi: uno ha ricevuto IL2 a basso dosaggio, l’altro un placebo. Nel gruppo trattato si è osservata una lieve riduzione della mortalità, anche se non statisticamente significativa su tutta la popolazione coinvolta.

Tuttavia, i ricercatori hanno esaminato con maggiore attenzione alcuni sottogruppi di pazienti, in particolare quelli con bassi livelli di neurofilamenti nel liquor cerebrospinale, un parametro che si associa a una progressione più lenta della malattia. In questo sottogruppo, la differenza di sopravvivenza tra i pazienti trattati con IL2 e quelli con placebo è risultata significativa, suggerendo un potenziale effetto benefico del trattamento.

Uno studio promettente, ma con cautela

Questi risultati, seppur incoraggianti, vanno interpretati con la necessaria cautela. Lo sottolineano gli stessi autori del lavoro: sono necessari ulteriori studi per confermare l’efficacia di IL2LD e per comprenderne a fondo i meccanismi d’azione nella SLA.

Un aspetto ancora da chiarire è, ad esempio, perché IL2LD non abbia modificato i livelli di neurofilamenti, a differenza di altri farmaci in sperimentazione (come il Tofersen), dove la riduzione di questi biomarcatori è stata considerata un segnale rilevante di efficacia clinica.

Conclusioni

Lo studio MIROCALS rappresenta un nuovo tassello nella comprensione della SLA e apre la strada a un possibile approccio immunomodulante della malattia. Pur senza cedere a facili entusiasmi, ogni passo avanti – soprattutto se rigorosamente documentato – è per noi clinici, per i pazienti e per le loro famiglie, una speranza concreta che la ricerca stia andando nella giusta direzione.

AISLA continuerà a monitorare da vicino l’evoluzione degli studi su IL2LD e a sostenere, come sempre, una divulgazione scientifica seria, trasparente e vicina ai bisogni delle persone con SLA.

Fonte: https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(25)00262-4/fulltext

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