Harvey Memorial Festival: dieci anni di musica e solidarietà contro la SLA

C’è un angolo del mondo dove il tempo si misura in musica, in pixel e in memoria. È un mondo virtuale, ma non per questo meno reale: si chiama Second Life, e da dieci anni ospita un festival unico, nato per ricordare un amico e per sostenere la missione di AISLA.

Si chiama Harvey Memorial ALS Awareness Festival ed è nato per onorare la memoria di Harvey22 Albatros, avatar scomparso a causa della SLA. Per il decimo anno consecutivo, il festival ha scelto di essere al nostro fianco, grazie a un impegno silenzioso ma straordinariamente potente.

Anche quest’anno, in silenzio ma con determinazione, artisti da tutto il mondo si sono dati il cambio sul palco più famoso di Second Life: DJ, cantanti, band si sono alternati per dieci giorni di musica ininterrotta. Il risultato? Una cifra record di 3.300 euro raccolti a favore di AISLA, che portano il totale delle donazioni a quasi 20.000 euro dal 2015 a oggi.

Dietro questa magia ci sono tante persone. Ne abbiamo parlato con Daniele Cervelli, nostro referente e ponte prezioso tra il mondo virtuale e quello reale. È stato lui a raccontarci la storia di questo evento e dell’amicizia che lo ha fatto nascere.

“Harvey era un ragazzo molto simpatico che ho conosciuto su Second Life. Usava un avatar a forma di coniglietto: proprio quel coniglio è diventato il simbolo del festival. Solo dopo la sua scomparsa abbiamo scoperto che soffriva di SLA. È stata una notizia che ci ha toccato molto, e da lì è nata l’idea: perché non fare qualcosa per ricordarlo e, allo stesso tempo, sostenere la ricerca? Le ragazze hanno messo in campo la loro esperienza nell’organizzare eventi virtuali, serate musicali e concerti, ed è così che è nato l’Harvey Memorial Festival”, ci racconta Daniele.

Cosa altro conosciamo di Harvey?  Era americano?

“Non lo sappiamo con certezza. Su Second Life molti utenti utilizzano nomi fittizi e non sempre si conosce la loro vera identità. Sappiamo che era una persona gentile e molto attiva, e che ha lasciato un segno. Quel piccolo avatar a forma di coniglio è diventato un simbolo di memoria, ma anche di speranza.”

Il festival non è solo un evento musicale: è un gesto collettivo di memoria e impegno. Nato per iniziativa di tre utenti, parte del gruppo “Solo Donna”, molto attivo anche su temi sociali, il festival coinvolge ogni anno migliaia di “residenti” della piattaforma in un’esperienza che unisce musica, solidarietà e informazione.

“Durante il festival ci sono pannelli in italiano e inglese con link diretti al sito di AISLA. Vogliamo che le persone sappiano cos’è la SLA e che possano fare la differenza, anche con un piccolo contributo. È un ponte tra mondi e culture”, continua Daniele.

C’è un messaggio dietro tutto questo?

“Assolutamente sì. Il festival non è solo un evento commemorativo, ma anche un ponte tra mondi e culture. Non è rivolto solo all’Italia: all’interno dello spazio virtuale ci sono pannelli informativi in italiano e inglese, e link diretti al sito di AISLA per chi volesse donare anche al di fuori della piattaforma. È una comunità globale che si unisce per ricordare una persona e sostenere una causa”, continua Daniele.

La raccolta fondi avviene attraverso contenitori virtuali sparsi per l’area del festival: i Linden Dollars vengono convertiti prima in dollari, poi in euro, infine inviati ad AISLA con massima trasparenza. Un impegno costante, che si rinnova ogni anno grazie a una comunità che non dimentica.

“Sono entrato in Second Life per passione: mi piaceva costruire case virtuali. Poi ho conosciuto Harvey e, grazie a questo progetto, la mia esperienza è diventata qualcosa di più. Non è solo un gioco: è uno spazio dove si può davvero fare la differenza”, conclude Daniele.

Questa iniziativa è una testimonianza luminosa di come il mondo digitale possa diventare uno spazio di empatia, connessione e impegno sociale. AISLA è profondamente grata a questa comunità, che con costanza e creatività ci sostiene da anni, trasformando ogni avatar in un alleato della nostra causa.

Grazie a Daniele, grazie a tutti gli artisti e residenti di Second Life che continuano a credere che il ricordo possa trasformarsi in azione.

Per noi siete molto più che sostenitori: siete ambasciatori di speranza.

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