CNM-Au8, annunciati i primi risultati della sperimentazione di fase 2 della Nanomedicina Clene

Di Redazione e revisionato dal dott. Christian Lunetta, medical director AISLA onlus

16 febbraio 2022 –  CNM-Au8 è una terapia sperimentale sviluppata da Clene Nanomedicine per trattare pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (SLA), malattia di Parkinson e sclerosi multipla (SM). 

Clene è un’azienda biofarmaceutica che sviluppa nanoterapie specializzata nello studio ed il trattamento della produzione e protezione dell’energia sviluppata dalle cellule, in particolare quelle del nostro sistema nervoso.

Come funziona il CNM-Au8?

CNM-Au8 contiene una sospensione di oro nanocristallino che agisce supportando le reazioni biologiche all’interno delle cellule, in particolare quelle che generano energia e aiutano a rimuovere i sottoprodotti distruttivi del metabolismo cellulare.

Studi preclinici hanno dimostrato che il CNM-Au8 è in grado di proteggere i motoneuroni.

Le sperimentazioni cliniche per la SLA

Lo studio clinico di Fase 1 (NCT02755870) ha valutato la sicurezza, la tollerabilità e la farmacocinetica (distribuzione e smaltimento all’interno dell’organismo) di CNM-Au8 in volontari sani. I risultati hanno mostrato che CNM-Au8 era sicuro e ben tollerato. 

CNM-Au8 è stato selezionato per l’inclusione nella prima piattaforma di prova (NCT04081714) sulla SLA, lanciata dal Sean M. Healey & AMG Center for ALS al Massachusetts General Hospital di Boston. Qui, fino a 20 pazienti di SLA sono stati trattati per via orale con il CNM-Au8 per un massimo di 24 settimane nel primo periodo di studio in aperto (non in cieco). 

Lo studio clinico di Fase 2 (NCT04098406), chiamato RESCUE-ALS, ha arruolato 45 pazienti con SLA in due sedi a Sydney, in Australia. Ai pazienti trattati quotidianamente con 30 mg di CNM-Au8 è stato aggiunto un gruppo di controllo trattati con placebo orale. L’obiettivo primario dello studio era quello di valutare i cambiamenti dall’inizio del trattamento alla 36° settimana utilizzando MUNIX (indice del numero di unità motoria), un metodo neurofisiologico quantitativo che riflette la perdita di motoneuroni nella SLA. 

Un secondo studio di Fase 2 (NCT03843710) ha reclutato altri 24 pazienti con SLA presso la UT Southwestern di Dallas. Questo studio pilota parallelo era volto, invece, a valutare gli effetti metabolici oltre che, come sempre, la sicurezza, la farmacocinetica e la farmacodinamica di CNM-Au8. Anche in questo caso, la sperimentazione era in cieco sia per i pazienti che hanno ricevuto il CNM-Au8, ma anche per gli stessi medici. Pertanto per le 12 settimane di somministrazione nessuno ha saputo chi era trattato con il farmaco e chi con placebo.

I risultati dello studio di fase 2

Il 2 novembre 2021, Clene ha annunciato i risultati dello studio clinico di fase 2 RESCUE-ALS. Prima di tutto CNM-Au8 sembra, ad oggi, essere ben tollerato senza problemi di sicurezza significativi. Non vi è stato, tuttavia, alcun cambiamento significativo secondo l’obiettivo primario dello studio si era prefissato, cioè dimostrare un cambiamento significativo nella capacità della forza vitale secondo i criteri della scala ALSFRS-R. Nelle 36 settimane di osservazione, il MUNIX non ha registrato modifiche nel numero di connessioni tra i motoneuroni ed il muscolo. 

È bene evidenziare, tuttavia, che questo studio è stato condotto su una coorte molto limitata di pazienti ed i primi risultati suggeriscono, comunque, uno studio più ampio e meglio potenziato così da avere risultati più significativi. Ci sono stati, infatti, diversi altri risultati secondari ed esplorativi interessanti.

Tra questi, l’analisi dei responder che hanno dimostrato una differenza significativa, un declino inferiore ai sei punti nell’ALSFRS-R, tra i pazienti trattati con CNM-Au8 rispetto a coloro ai quali è stato somministrato il placebo. 

Anche il punteggio della ALSSQOL-SF, cioè la scala che misura la qualità della vita, riporta dati che meritano una più approfondita analisi. 

Ulteriori endpoint esplorativi sulla progressione della malattia – misurati con la morte o l’inizio della tracheostomia, della NIV o del tubo gastrostomico, e osservati rispetto alla sopravvivenza prevista per 96 settimane, inclusa un’estensione in aperto – hanno riportato dati che necessitano di un maggiore approfondimento.

L’analisi dello studio, inoltre, riporta un ultimo elemento di particolare interesse. Il protocollo di ricerca prevedeva, prima dell’inizio della sperimentazione, una sub analisi condotta su pazienti ad esordio spinale (limb onset) rispetto a quelli ad esordio bulbare (bulbar onset). Questa sub analisi ha fatto vedere che nei pazienti ad esordio spinale (o arti) c’era un trend di riduzione della progressione di malattia rispetto alla popolazione totale.

Quanto al CNM-Au8, il secondo studio di fase 2, lo studio è attualmente in fase di test nella healey Platform Trial e si attendono i risultati nella seconda metà del 2022. 

La ricerca continua

L’arruolamento annunciato è di 161 partecipanti, in uno studio in doppio cieco, controllato con placebo, di dosaggio giornaliero a 30 mg o 60 mg, misurato in 24 settimane. Il rapporto trattamento/placebo è 3:1. 

La misura dell’outcome primario è la variazione rispetto al basale di ALSFRS-R con misure secondarie di capacità vitale lenta (respiratoria), dinamometria portatile (forza muscolare) e sopravvivenza. 

Ulteriori endpoint esplorativi in questo studio di piattaforma includono DNA, valutazione dei neurofilamenti, analisi del linguaggio, biomarcatori di sangue / urina / CSF e spirometria domiciliare. 

Non è ancora chiaro se sia prevista un’analisi pre-specificata del sottogruppo dei partecipanti all’esordio degli arti.

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