Sergio Tartari, la vita è questa…

Febbraio 2023 – Nel corso di una giornata dedicata alla SLA, che si è tenuta sabato 29 gennaio a Corridonia e il cui ricavato è stato destinato ad AISLA, Sergio Tartari ha scritto una testimonianza sulla sua esperienza di malato letta da sua sorella Michela. AISLA Marche

Sono Sergio Tartari ho 57 anni abito a Piediripa e sono geometra, la mia storia con la SLA è inizia a febbraio 2020 avevo delle difficoltà a muovere il braccio destro, eravamo in piena pandemia covid, quindi sono riuscito a fare la prima visita a fine giugno, il dottore mi ha consigliato di fare una visita neurologica, fatta fine luglio, la neurologa dott.ssa Nardi mi ha detto che era opportuno ricoverarmi, così gli esami
saranno stati più veloci. La settimana prima di ferragosto ho fatto tutti gli esami.

Il 18 agosto vengo convocato dal dott. Logullo, mi ha detto che ho la SLA almeno da un anno, riflettendoci nel 2019 a volte avevo problemi nel parlare. Potete immaginare che subito è stata una mazzata non indifferente, ho reagito subito ed ho accettato la sfida che la vita mi ha dato.

Seguendo il consiglio dal dott. Logullo ho iniziato subito a fare palestra e fisioterapia, poi dopo 3 mesi ho preso la bici con i miei amici Emilio e Stefano facendo almeno 50 km ogni fine settimana, fino al ricovero del 23 giugno 2021 che mi ha cambiato la vita.

Il ricovero è durato 4 settimane mi hanno fatto la PEG per alimentazione e la Tracheotomia, sono entrato che pesavo 74 kg e quando sono uscito ne pesavo 50 kg. Mi hanno detto che, una volta a casa, non sarei riuscito a camminare e che dovevo stare attaccato alla ventilazione 24 ore al giorno, però la mia tenacia mi ha permesso di camminare e stare attaccato alla ventilazione solo la notte e 3 ore nel pomeriggio.

In questo periodo la forza è scesa molto, tenete conto che fino a tre mesi fa riuscivo a camminare appoggiandomi all’asta dell’alimentazione, ora giro in carrozzina ma non mi abbatto e con la testa vado avanti, vado a letto alle 19 perché la sera sono molto stanco. Rientrato a casa dopo il ricovero mi sono dovuto organizzare per lavorare e siamo stati in ufficio con mia sorella e mio cugino, abbiamo portato a casa il computer e le pratiche in corso d’opera.

Ora continuo a lavorare circa 5 ore al giorno, per la comunicazione con i clienti e i colleghi uso whatsapp o le mail, lavorare mi permette di divagare e soprattutto di mantenere le mani attive. Ad assistermi c’è mia sorella Michela non posso che ringraziarla per tutto quello che fa per me, merita un applauso!!!

La difficoltà maggiore è che un familiare non riesce a fare da solo assistenza, bisognerebbe organizzare un gruppo che assiste sia i familiari che i malati e soprattutto che possa dare la possibilità al familiare di assentarsi e riposare un po’.

Vorrei ringraziare tutto il personale dell’ospedale di Macerata, il dott. Logullo, il dott. Gattari e in particolar modo la dott.ssa Petrelli e il dott. Iacopone sempre presenti e disponibili. Infine vorrei ringraziare chi della mia famiglia e dei miei amici, mi sta vicino e mi supporta sia moralmente che fisicamente, in particolare a Samuele e Pierpaolo.

Ringrazio per questa opportunità che mi avete dato e concludo questa testimonianza con una mia frase:

La vita è questa ti lancia sfide continuamente, l’importante è non abbattersi ed accettare la sfida che ti può portare ottimismo ed energia

Sergio Tartari

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