Tuxedo: il valore di un libro scritto……. con i piedi!


recensione del romanzo di Raffaele Tripodi
E’ stato pubblicato per la casa editrice Ad est dell’equatore “Tuxedo”, il primo romanzo del quarantenne napoletano Raffaele Tripodi.

Alla fine degli Anni ’80 Tripodi ha scoperto la passione per la musica e la fotografia e negli Anni ’90 si è occupato di video installazioni nei circuiti dell’underground partenopeo. Ha studiato fisica all’università Federico II. L’aggravarsi del decorso della Sla da cui l’autore è affetto dal 2000  – la malattia lo ha immobilizzato a letto da 12 anni –  lo ha costretto a rimodulare la sua vita: “Chiuso nel suo “bunker” (Raffele) osserva l’umanità correre verso la catastrofe e comincia a scrivere con l’intento di sperimentare nuove strade per condividere la sua visione del mondo”, si legge sul sito web della casa editrice Ad est dell’equatore, dove il libro (un romanzo “cyberpunk” sulla scoperta di nuovi biocarburanti  e su lobby, intrighi, avventure collegate a tutto ciò) viene presentato in questi termini: Inizio moduloFine modulo“In un futuro per niente lontano , irrimediabilmente segnato dal cambiamento climatico, la MicroRice sintetizza un cocktail di microrganismi in grado di stravolgere la produzione mondiale di biocarburanti. La nuova scoperta mette in pericolo la posizione di un potente broker cinese. L’uomo assolda il giovane Henry per recuperare un rapporto contenente informazioni in grado di sterilizzare l’impatto della nuova scoperta. Il prestigioso incarico porta Henry dai putridi bassifondi in cui vive al mondo dorato della classe dominante. Il giovane intraprende un intenso viaggio psicofisico verso il successo, ma un imprevedibile evento sconvolge la sua missione. Tuxedo è una corsa rapida e spietata in una oscura distopia di un’umanità proiettata verso l’autodistruzione”. Il romanzo è stato scritto da Tripodi tramite il puntatore del computer e con una modalità davvero laboriosa ed originale allo stesso tempo: con i movimenti della testa l’autore ha spostato la freccina del mouse, cliccando poi con i piedi per l’invio di ogni comando. Un volume scritto, dunque, letteralmente con i piedi: «È stato facile e divertente», ha confessato Tripodi in un’intervista apparsa sul quotidiano “Repubblica”, nelle pagine di Napoli, lo scorso 6 ottobre. Intanto, è diventato un altro testimone della lotta alla Sla e del fatto di non volersi arrendere alla malattia e alle difficoltà che essa comporta, grazie ad una notevole forza interiore e alle residue funzionalità corporee. Il libro (prezzo di copertina 12 euro) consentirà di raccogliere fondi in favore della Sezione Aisla di Napoli.
Filippo Bezio
tratto da Notiziario Aisla n.4, ottobre 2015, pag. 16

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