L’esempio di umanità e responsabilità del Guardavalle Calcio.  

E’ quando la storia umana si intreccia con la storia sportiva che si vince davvero!

Era il 1975 quando, su iniziativa del Preside dell’Istituto Comprensivo Neri intitolato a Nicola Coscia (fondatore del Guardavalle Calcio) e di alcune persone del paese, nacque il FCD Guardavalle, nella cittadina in provincia di Catanzaro, in Calabria. Sin da subito, le idee sembravano ambiziose e il progetto illuminato, grazie all’impegno socio-culturale di tutti. In quegli anni, la squadra ha portato alto il nome del Guardavalle durante le competizioni locali e lo stadio comunale venne dedicato proprio a Nicola Coscia.

Ma è nel 2008 che il destino ha fatto incrociare il percorso della squadra a quello di AISLA, grazie anche all’interessamento del mister Enzino Ritano artefice della promozione in Eccellenza e fermo sostenitore dell’Associazione ed a Vincenzo Soverino, attuale consigliere di AISLA, il cui legame con il paese Guardavalle era d’origine. Con Mimmo Salerno, mente storica e allenatore della squadra calabrese, Vincenzo ha sempre avuto un rapporto aperto e di profonda condivisione, su progetti, idee e spirito d’iniziativa.

Così, la squadra si è quindi dotata di divise, maglie e striscioni con il logo di AISLA, dando spettacolo ogni domenica ad eventi partecipati e iniziative solidali. Il FCD Guardavalle divenne, anno dopo anno, non solo una squadra di calcio ma un’anima solidale capace di sostenere una causa importante. Quando la malattia colpì uno dei giocatori, il paese si mobilitò in un abbraccio di sostegno; così quando persero il vigile urbano del paese, a causa della SLA, l’urgenza di sensibilizzare divenne ancora più forte.

“La storia umana si intreccia con la storia sportiva” – ha confermato Vincenzo Soverino che continua – “trasmettendo un messaggio di consapevolezza e di informazione. Sono contento di aver conosciuto nella mia vita Mimmo, una persona davvero eccezionale per tutta la comunità locale”.

La presenza del logo AISLA sulle loro divise cominciò a simboleggiare molto più di una semplice competizione sportiva: divenne l’emblema di un impegno concreto per sensibilizzare sempre più persone alla solidarietà e all’informazione sulla SLA. La storia calcistica, di pari passo, portò a grandi risultati fino all’arrivo in Eccellenza della squadra: una vittoria sul campo di gioco ma anche nel cuore di ogni abitante di Guardavalle.

“Per il Guardavalle Calcio, il logo di AISLA rappresenta l’umanità – ha affermato Mimmo Salerno, allenatore storico del Guardavalle Calcio – onora Vincenzo e porta avanti la causa della SLA. Tutti i nostri giocatori non solo indossano volentieri le divise ma si responsabilizzano nei confronti della malattia e si sensibilizzano alla solidarietà”.

Ogni domenica, gli striscioni sventolano mentre Mimmo, la mente storica dietro il FCD Guardavalle, dedica il suo tempo a coltivare la passione per il calcio, curando ogni dettaglio, dal taglio dell’erba negli spogliatoi fino all’organizzazione di eventi di raccolta fondi. E quando la squadra gioca, la comunità locale risponde, dimostrando la propria adesione ai valori e supportando con offerte libere allo stadio e partecipazione attiva alle iniziative. In virtù di un senso non solo sportivo e calcistico ma come simbolo di unità, di umanità e di responsabilità sociale che guarda oltre il gol.

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