E' possibile sorridere ancora pensando al futuro?


di Piero e Vanna Borghi

E’ molto difficile parlare in pubblico, almeno per me, poi mi emoziono e non riesco ad esprimere tutti i pensieri che vorrei.
Così ho deciso che leggerò il messaggio, che io e Vanna, vogliamo trasmettere a tutti voi.
SLA malattia degenerativa, senza nemmeno il conforto di una cura definitiva. Il tuo futuro e i tuoi progetti, schiacciati da un’opprimente e buia angoscia, tolta la possibilità di guardare lontano.
E’ questa la nostra unica vita, non ci è concesso il bis. Ce la giochiamo tutta qui, sperando in un po’ di fortuna. E, invece, una salute definitivamente compromessa può far crollare ogni nostra precaria speranza.
Così, si guardano gli altri andare avanti nel cammino ordinario della loro vita, mentre si è avvolti da quel disperato dramma che ferma il tempo e falcia i sogni.
E’ possibile sorridere ancora pensando al futuro? E’ possibile trovare serenità in certe difficili condizioni di vita?
Non lo so. Non certo subito e come si aveva finora immaginato. Niente sarà come prima.
Forse, però, si potranno lentamente costruire nuovi equilibri di serenità, trovando risorse impensabili, gustando cose nascoste ai più, scoprendo bellezze e piaceri che prima non si sarebbero saputi scorgere. Non è per niente facile fermarsi e guardare la vita con occhi attenti e meravigliati, soprattutto nei momenti di grave sconforto.
Ogni persona, e così pure il suo futuro, ha significato per i sentimenti e gli affetti che suscita. Questa malattia, ci ha permesso di conoscere persone speciali, la maggior parte di queste persone oggi è qui, e dall’affetto che proviamo per loro sembra abbiano sempre fatto parte della nostra vita.
Non nascondo che i momenti di tristezza e di difficoltà ci sono, e con il progredire della malattia aumentano.
Ma poi quando sento il calore e l’affetto di tante persone, come in questa giornata, penso a chi non c’è più, ma ha lasciato in eredità ai propri amici e famigliari l’impegno di continuare a raccogliere fondi per migliorare la vita di noi malati di SLA, e chissà, perchè no, forse un giorno trovare una cura per sconfiggere questa malattia.
Grazie Rai, grazie amici di Rai.
 
La lettera scritta da Piero e Vanna Borghi (soci Aisla) che l’onorevole Taborelli ha letto alla cena degli Amici di Rai (sostenitore di Aisla Onlus e del Centro Clinico Nemo), il 3 ottobre 2012 alla Pinetina (CO). La lettera è stata scritta in occasione della giornata Sport for Life, che ogni anno gli Amici di Rai, organizzano al Centro Sportivo di Faloppio.

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