Il futuro dell’invalidità civile in Italia: analisi dei nuovi decreti attuativi e della riforma della legge sulla disabilità del 2025
Il riconoscimento e la certificazione della condizione di disabilità dei cittadini sarà un processo unico, affidato all’Inps e gestito attraverso il nuovo procedimento di “valutazione di base” che coprirà ogni diversa tipologia di handicap o disabilità esistente attualmente.
L’invalidità civile è uno dei temi più dibattuti nelle politiche sociali in Italia. Dal 1° gennaio 2025, la legge sulla disabilità (Legge 227/2021) avrà un impatto significativo grazie all’approvazione, che risale al 3 novembre 2023, di due decreti attuativi. Questa riforma, in linea con la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e l’Agenda Europea 2021-2030, rappresenta una tappa importante.
“L’intesa raggiunta ieri in Conferenza Unificata sul decreto che definisce la condizione di disabilità, che introduce l’accomodamento ragionevole, riforma le procedure di accertamento dell’invalidità civile e la valutazione multidimensionale per l’elaborazione e l’attuazione del progetto di vita è un altro passo importante per la piena attuazione della legge delega che cambierà finalmente l’approccio al tema della disabilità”. Lo afferma in una nota il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che continua: “Ringrazio le Regioni, Anci e Upi che con le loro proposte hanno contribuito a migliorare il testo. A giugno 2024 si concluderà l’iter di approvazione del decreto che è anche legato alla sesta rata del Pnrr e immediatamente inizieremo un percorso di formazione capillare che coinvolgerà le istituzioni a tutti i livelli, le università e gli Enti del Terzo Settore. Stiamo cambiando il sistema di presa in carico della persona, e scardinando alcune rigidità che hanno sempre tenuto separate le prestazioni sanitarie, socio sanitarie e sociali e soprattutto intendiamo semplificare il più possibile la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Invertiamo così la prospettiva, attivando il lavoro delle istituzioni che dovranno rispondere ai bisogni dei cittadini attraverso il confronto multidimensionale e non solo erogando singole prestazioni.
Le persone hanno bisogno di farmaci e assistenza medica, ma anche di poter svolgere una vita dignitosa e il più possibile in autonomia, secondo le proprie preferenze e tenendo conto degli affetti, delle relazioni e appunto della rilevante dimensione sociale della vita stessa, come sancito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Questa è la strada da seguire e lo faremo”.
Il primo decreto prevede la semplificazione del processo burocratico che riguarda l’ottenimento dell’invalidità civile.
La recente nota del Consiglio dei Ministri introduce importanti innovazioni nel processo per la domanda di invalidità civile 2025 e quindi nell’accertamento della disabilità e invalidità. Ci sono cinque principali aspetti: la definizione di disabilità ora si basa sulla visione che va oltre l’approccio medico; verrà adottata la Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD) dell’OMS insieme alla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute (ICF); l’INPS gestirà un procedimento unificato di valutazione di base per certificare la condizione di disabilità; dopo la valutazione di base, la persona con disabilità può richiedere una valutazione multidisciplinare e il progetto di vita diventa un accordo di corresponsabilità; infine, si introduce il diritto all’accomodamento ragionevole. C’è una fase sperimentale prevista per il 2025 per aggiornare definizioni, criteri e modalità di accertamento.
Il cuore del Decreto è Il progetto di vita, un piano personalizzato per le persone con disabilità, creato per aiutarle a raggiungere i loro obiettivi e migliorare la loro qualità di vita. Esso tiene conto di vari servizi, interventi e supporti, sia formali che informali, al fine di garantire una vita di qualità, lo sviluppo delle potenzialità e la partecipazione attiva della persona con disabilità in modo paritario rispetto agli altri.
Questo diritto al progetto di vita individuale personalizzato è considerato fondamentale e deve essere garantito dallo Stato, dalle regioni e dagli enti locali, indipendentemente dall’età e dalle condizioni personali e sociali della persona con disabilità. Il progetto di vita è finalizzato a soddisfare le esigenze e le aspirazioni della persona, facilitando la sua inclusione sociale e la partecipazione in diversi contesti di vita, anche rimuovendo ostacoli.
Il secondo decreto propone l’istituzione di una Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri per determinare i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) a favore delle persone con disabilità, in ottemperanza alla legge n. 227 del 22 dicembre 2021. La cabina di regia sarà composta da ministri, delegati della Commissione tecnica per i fabbisogni standard, il Presidente della Conferenza delle Regioni, il Presidente dell’ANCI e i Presidenti delle principali Federazioni delle Associazioni di disabilità. La cabina di regia svolge diverse funzioni, tra cui esaminare preventivamente le prestazioni essenziali, elaborare linee guida per identificare i LEP, coordinare la normativa sugli aiuti e incentivi per le persone con disabilità, contribuire a definire l’impiego delle risorse per il progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato e collaborare con la Cabina di regia per la determinazione dei LEP presso la Presidenza del Consiglio.
“Con questo decreto attuativo – afferma il Ministro per la disabilità on. Alessandra Locatelli – intendo mettere la persona al centro, saranno le Istituzioni a doversi muovere per garantire il coordinamento di misure e servizi. Le procedure entreranno in vigore con una sperimentazione che partirà il 1 gennaio 2025 e avrà la durata di 12 mesi. Finito l’iter di approvazione della norma, come previsto dalla milestone del Pnrr entro giugno 2024, quindi dopo il passaggio in Conferenza unificata e al Consiglio di stato e prima di andare ai pareri delle commissioni interessate di Camera e Senato, inizieremo un intenso percorso di formazione che coinvolgerà enti e territori per l’elaborazione del progetto di vita”.
Con Circolare nr. 1 del 2/1/2024, l’INPS ha comunicato i nuovi limiti di reddito per avere diritto alle pensioni di invalidità e agli assegni per invalidi civili, ciechi, sordi. Il ricalcolo è stato effettuato sulla base dell’adeguamento annuale all’inflazione.
In conclusione, sia la nuova normativa sull’invalidità civile che la legge 104/1992 sulla disabilità sono importanti strumenti che il nostro paese mette a disposizione per garantire i diritti delle persone con disabilità. La semplificazione delle procedure burocratiche e l’introduzione di nuovi diritti rappresentano passi avanti fondamentali verso una società più inclusiva e rispettosa delle diversità.
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