“I veri matti sono fuori”, lo spettacolo teatrale in ricordo di Claudia.

Si è svolto lo scorso 20 gennaio in un piccolo teatro di Bibbona, tra quelli disseminati nei centri storici dei borghi toscani, lo spettacolo “I veri matti sono fuori”, nel calore di un posto felice.

I teatri sono posti felici: per i protagonisti sul palco che recitano con passione e con amore; per gli spettatori. I piccoli teatri, come il Teatro La Palestra, accolgono con la gioia di una nuova scoperta, in un luogo in cui nessuno si sente sovrastato, tutti sono a proprio agio. Per Claudia Agostini, mia sorella, il teatro era un posto felice, prima che arrivasse la SLA ma anche dopo, finché ha potuto viverlo da appassionata spettatrice. Ricordarla come è avvenuto sabato sera, proprio nel suo luogo del cuore, ha rappresentato una grande emozione e il giusto mezzo per arrivare ai cuori dei presenti.

Nel pubblico eravamo in tantissimi, sold out di biglietti. Un modo per offrire un contributo al grande lavoro di Ricerca e Assistenza, per le persone con SLA e le loro famiglie, che AISLA porta avanti. Tutti insieme per godere di uno spettacolo che ha lasciato, davvero, senza fiato.

“I veri matti sono fuori”, lo spettacolo di Patrizia Fantozzi portato in scena dalla compagnia “Poveri ma ganzi” di Cecina è stato una ventata di emozioni. In una drammaturgia che vede protagonista l’ambiente di un manicomio e la gente che lo vive, i protagonisti hanno storie di abbandoni familiari, di allontanamenti dalla vita sociale. Drammatiche le urla “Io non ci volevo andare”, “Fatemi uscire”. Sono menti talvolta eccelse, altre volte solo eccentriche che racchiudono il racconto disperato e storie di dolore. In scena, 12 tra le attrici e gli attori capitanati da Flora Lombardi. Insieme a lei ho portato avanti il progetto perché la SLA è una prigione per il corpo, attaccato un pezzo per volta fino alle sue funzioni vitali e alle capacità di comunicare, lasciando viva e perfettamente funzionante la mente e senza togliere la sensibilità al dolore. Un manicomio è una prigione crudele per i corpi e rappresentava una metafora particolare per la “bestia”.

Nella platea anche i rappresentanti istituzionali: il Sindaco Massimo Fedeli, l’Assessora Manuela Pacchini e il Presidente ARCI Alessandro Masoni oltre che il presidente della neonata sezione AISLA Toscana Nord Ovest Alessandro Porcelli. Ma più di tutto è stato un grande onore l’intervento di Fulvia Massimelli, Presidente Nazionale di AISLA, che Claudia conosceva bene. La Presidente ha ricordato l’importanza dell’attività svolta dai presidi locali e del lavoro di tutta l’associazione, ma anche la necessità di essere sempre al passo per arrivare un giorno a trovare la cura che si sta cercando, e per garantire sempre migliori e rapidi servizi a chi convive con la malattia.

Io ho potuto ricordare mia sorella come meritava, e come merita. Con me il marito Paolo Giomi, il cognato Luciano Iaconelli e il nipote Alessandro Iaconelli e presenti col cuore la figlia Livia Giomi e i genitori, Maria Luisa Maggi e Mario Agostini.

Grazie al patrocinio del Comune di Bibbona, dell’ARCI Bassa Val di Cecina e di AISLA con la partecipazione della neonata sezione della Toscana Nord Ovest.

Alla prossima occasione, per un mondo senza Sla.

Tiziana Agostini.

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