Giornata Internazionale della Famiglia. La riflessione di AISLA sul “Comunicare la disabilità”: il peso delle parole”
di Chiara Candela
Oggi, il 15 maggio, è la Giornata Internazionale della Famiglia, una data che ci ricorda l’importanza del nucleo familiare nella società. La famiglia è il pilastro fondamentale delle comunità, e durante questa giornata vogliamo sensibilizzare sulle sfide sociali, economiche e demografiche che coinvolgono le famiglie in tutto il mondo.
Una delle sfide che molte famiglie devono affrontare è la disabilità. In Italia, ad esempio, si stima che una famiglia su dieci abbia un membro con disabilità, e oltre il 50% delle persone disabili si sente discriminato. Queste statistiche, ricavate dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, ci ricordano che la disabilità è un tema diffuso che coinvolge migliaia di famiglie nel nostro paese.
Il dibattito attuale sulla non autosufficienza, i caregiver e le barriere architettoniche, ma anche sociali culturali ed economiche, ci invita a riflettere sulla nostra percezione della disabilità. Papa Francesco, definendo questo tema come “una delle sfide più urgenti”, ha invitato a promuovere una “cultura dell’inclusione” come alternativa alla “cultura dello scarto”. La Pontificia Accademia delle Scienze Sociali ha dedicato per la prima volta in trent’anni una plenaria ai diritti delle persone con disabilità, ricevuta dal Santo Padre lo scorso 11 aprile. Secondo il Santo Padre, è importante ascoltare le voci delle persone con disabilità, e delle famiglie che se ne prendono cura, per comprendere che la loro vita è influenzata non solo dalle limitazioni fisiche, ma anche da fattori sociali, economici e culturali. Il Santo Padre ha sottolineato l’importanza dell’inclusione integrale e ha invitato i governi a impegnarsi per promuovere l’inclusione.
«Le parole sono contenitori. Dentro c’è la vita. Ci sono le persone. Con la loro dignità.», era il monito del grande giornalista Franco Bomprezzi. La nostra cultura, incentrata sull’efficienza, sull’eccellenza e sulla competizione, tende a relegare le persone con disabilità ai margini, facendole sentire come degli “invisibili”. Ma possiamo cambiare questo sguardo. Possiamo usare il linguaggio in modo inclusivo, che abbracci la diversità e riconosca la dignità di ogni persona. Possiamo, per cominciare, usare il linguaggio e la comunicazione per creare consapevolezza intorno alle specifiche patologie che generano disabilità, a maggior ragione se si tratta di malattie rare: la non conoscenza è essa stessa motivo di esclusione e marginalizzazione sociale.
Il Seminario di formazione “Il peso delle parole. Comunicare la disabilità“, in programma il prossimo 29 maggio a Milano, ha come focus proprio il linguaggio. Il Seminario, aperto a tutti, offre 6 crediti deontologici riconosciuti dagli Ordini dei giornalisti e degli Assistenti Sociali. Scopo dell’incontro è sensibilizzare e fornire gli strumenti per una comunicazione adeguata e rispettosa delle persone con disabilità. Tra i relatori ci saranno Giovanni Merlo, direttore della Ledha, Matteo Schianchi, Cecilia Marchisio, professori universitari, e vari esperti del settore. Durante il seminario verrà distribuito gratuitamente il libro “Disabilità. Il peso delle parole“. Per maggiori informazioni cliccare su questo link.
Inoltre, sono stati recentemente pubblicati i dati del Diversity Media Report 2024, che evidenziano la sottorappresentazione del tema della disabilità nei media italiani. Solo l’1,3% dei TG nazionali e poche serie TV internazionali affrontano questo argomento. Tuttavia, ci sono segnali positivi nell’industria cinematografica straniera, che coinvolge attivamente talenti di categorie sottorappresentate in tutte le fasi di produzione. Questo dimostra che c’è ancora lavoro da fare per garantire una rappresentazione adeguata delle diversità nei media italiani. Il Diversity Media Awards 2024 sarà trasmesso su Rai1 il 28 giugno.
A sottolineare l’importanza del linguaggio inclusivo e del rispetto per la dignità di ogni persona è “Comunicare la disabilità. Prima la persona“. guida pubblicata a febbraio 2024 dal Coordinamento per le pari opportunità dell’Ordine dei Giornalisti, che mira a migliorare la comunicazione sulla disabilità e combattere pregiudizi e stereotipi. La guida, curata da Antonio Giuseppe Malafarina, Claudio Arrigoni e Lorenzo Sani affronta temi come la discriminazione delle donne con disabilità e dei caregiver, la violenza sui social media e gli stereotipi abilisti nello sport. La guida include anche un glossario di termini e espressioni corretti e scorretti.
In conclusione, è fondamentale comunicare la disabilità in modo adeguato per promuovere l’inclusione di tutte le persone nella società a partire dal loro essere parte di una famiglia. La vulnerabilità e la fragilità, riprendendo le parole del Santo Padre, non sono prerogative solo delle persone con disabilità, ma fanno parte della condizione umana e imparare a leggerle ci permette di comprendere la complessità e insieme la bellezza di questo microsistema sociale così importante per lo sviluppo della comunità. Affidare alla famiglia le parole con le quali raccontare la disabilità significa creare le condizioni per la trasmissione, da una generazione all’altra, della cultura della dignità e del rispetto della persona.
Tutti noi possiamo contribuire a creare una società più inclusiva: #dipendedanoi
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